venerdì 28 dicembre 2012

Rita Carla Francesca Monticelli



Oggi ospito una tappa del blog tour di Rita Carla Francesca Monticelli, già nominata più di una volta, in quanto autrice di Anakina.Blog (se aspirate a diventare scrittori indipendenti, non potete perdervelo :) ).
Rita è anche una scrittrice indipendente, autrice di "deserto rosso - punto di non ritorno" e "deserto rosso - abitanti di Marte", primi due volumi di un ciclo di romanzi di fantascienza.


Benvenuta sul mio blog!
Non ho potuto non notare che fai tantissime cose… Hai un blog invidiabile, scrivi fantascienza, sei una biologa, se ho capito bene ti occupi anche di musica e di cinema. In tutto questo, qual è la tua vera passione? Cosa ti ha dato più soddisfazioni?

"Ciao Noemi, grazie per l’ospitalità :)
Questa è una domanda un po’ difficile. Ognuna di queste cose sono state la mia più grande passione per un determinato periodo e ognuna di esse continua ad appassionarmi in maniera diversa. Il problema è che devo amare le cose in maniera assoluta, altrimenti non mi interessano affatto. Non sono ammesse vie di mezzo.
Il mio primo amore, però, è senza dubbio il cinema e infatti mi sono avvicinata per la prima volta alla scrittura con le sceneggiature. Adoro le storie, leggerle, guardarle, scriverle, ascoltarle. In un certo senso posso dire che le storie sono la mia più grande passione. Esse rappresentano il mio lato artistico.
La biologia d’altra parte è l’espressione del mio lato scientifico, che trova sfogo anche con l’interesse verso altre discipline scientifiche, come per esempio l’astronomia.
Sono anche una modesta egittofila, cioè appassionata dell’antico Egitto, sia per quanto riguarda la storia che l’archeologia.
In generale mi ritengo una persona molto curiosa e desiderosa di conoscenza, sono quindi aperta ad applicare questa curiosità a qualsiasi campo mi capiti a tiro.
In quanto a ciò che mi ha dato maggiori soddisfazioni, anche qui dipende: come utente finale di certo il cinema, come creatrice la scrittura, e come intermediaria (e anche un po’ interprete, visto che adoro cantare) la musica."

La fantascienza: com’è nato l’amore per questo genere?

"Sono una scienziata che ama le storie: l’amore per la fantascienza è la conseguenza naturale di questo fatto. Deve le sue origini per lo più a quando ero bambina, a film come E.T. o Guerre Stellari (sono una fan di Star Wars), quindi anche qui si origina nel cinema e successivamente nella TV. Il passaggio alla letteratura è stato più recente.
Ciò che mi attrae di molti libri di fantascienza (e non solo) è la possibilità di godersi una bella storia e allo stesso tempo imparare qualcosa."

Il tuo libro di fantascienza preferito?

"Come ti dicevo poco fa, ho iniziato a leggere assiduamente libri di fantascienza solo da pochi anni. Finora mi è piaciuta moltissimo la “Trilogia del Vuoto” di Peter F. Hamilton, che ho letto due anni fa. Questa rientra nel sottogenere della space opera, che seguo con interesse anche al cinema e nelle serie TV. È bello immedesimarsi in queste storie ambientate in un futuro lontano, caratterizzate da viaggi interstellari, trame complesse e numerosissimi personaggi.
E poi ci sono certi libri di Michael Crichton, che rientrano più che altro nel thriller scientifico o fantascientifico, che parlano di un futuro più vicino o addirittura del presente, in cui l’argomento centrale è proprio la scienza e tutto il resto si muove intorno a essa."

Trovo molto interessate l’ambientazione del tuo libro: un futuro relativamente vicino, l’affascinante pianeta rosso. Come hai avuto questa idea? 

"L’idea è nata poco più di un anno fa, quando la sonda Curiosity è partita verso Marte. Ho sempre seguito con un certo interesse la ricerca scientifica relativa al pianeta rosso, svolta dai vari rover della NASA. Prima ancora che Curiosity avesse un nome, alcuni anni prima del suo lancio, sono stata una delle tantissime persone che hanno inserito il proprio nome nella lista che sarebbe stata poi portata dal rover all’interno di chip. In un certo senso una parte di me si trova su Marte.
Nello stesso periodo mi è poi capitato di leggere due libri di Robert Zubrin, il fondatore della Mars Society e uno dei più grandi esperti al mondo di Marte: il suo saggio sulla colonizzazione marziana “The Case For Mars” e il suo romanzo sulla prima missione marziana con equipaggio umano “First Landing”.
A quel punto ho avuto questa immagine di una donna, un’astronauta, che vaga da sola sulla superficie del pianeta spinta dal desiderio incontrollato di esplorarlo oltre i limiti posti dalle attrezzature a sua disposizione, rischiando quindi anche di morire pur di soddisfare questo desiderio. Da questa semplice idea è nato poi tutto il resto della storia di “Deserto rosso”."

Nei tuoi libri, quanto c’è di scientifico e quanto di fantasia? 

"La parte scientifica è molto accurata. Ho cercato di rendere tutti gli aspetti scientifici della storia il più possibile plausibili, basandomi sulle conoscenze ottenute dai libri di Zubrin e da altre fonti, per quanto riguarda Marte e in generale la parte astronomica, e ovviamente sulla mia preparazione scientifica.
Talvolta ho dovuto un po’ forzare la mano. Ho preferito far utilizzare ai personaggi delle tecnologie che esistono solo a livello teorico e magari non del tutto efficienti, ma che avevano il pregio di poter essere spiegate più facilmente al lettore.
Per tutto il resto ho usato la fantasia. Tieni conto che la storia è ambientata circa 50 anni nel futuro e quindi ho dovuto immaginare delle tecnologie che oggi non esistono (ancora), sebbene anche qui mi sia basata spesso su elementi reali. Per esempio i personaggi fanno largo uso della realtà aumentata, che è una tecnologia già esistente da qualche anno, a livello sperimentale, ma che non è molto diffusa nella vita di tutti i giorni.
Infine su molti aspetti ho, per così dire, sorvolato, perché, pur essendo fantascienza, si tratta comunque di un romanzo e ai lettori sono serve che venga spiegato proprio tutto. Sono ben felici di accettare tecnologie del tutto inventate. La cosa divertente è riuscire a mescolare queste con quelle realmente esistenti e far sì che non siano in grado di distinguerle."

Stai scrivendo una serie di romanzi brevi, di cui l’ultimo uscito, è il secondo: puoi darci un’idea di come sono strutturati questi romanzi? Sono autoconclusivi, pur facendo parte di una trama più ampia, oppure si tratta in pratica di un lungo romanzo a puntate?

"Il primo libro di “Deserto rosso” è una novella, il secondo è invece un romanzo breve. Non so dire esattamente la lunghezza degli ultimi due, ma di certo saranno lunghi almeno quanto il secondo. Potrebbero essere considerate le quattro parti distinte di un unico romanzo, ognuna delle quali però ha un proprio arco narrativo. Qualcosa si conclude alla fine di ogni puntata, ma la storia non è finita.
“Punto di non ritorno”, il primo libro, verte sul viaggio solitario della protagonista nel deserto marziano e termina col raggiungimento della sua destinazione. “Abitanti di Marte” racconta gli eventi che hanno scatenato la sua fuga e poi ciò che lei ha trovato alla fine del suo viaggio. Il prossimo episodio, intitolato “Nemico invisibile”, che uscirà in primavera, si concentra sulla lotta contro la minaccia appena accennata nel precedente (e, per così dire, seminata anche nel primo). Terminerà chiudendo quasi tutti i fili, eccetto uno, da cui scaturirà la puntata finale."

Tre aggettivi che descrivano il tuo libro: quali e perché:

"Misterioso, scientifico, emotivo.
Misterioso, perché il mistero e la suspense che da esso emerge sono ciò che spingono il lettore a continuare a leggere. L’intera storia scaturisce da una serie di misteri. Perché Anna è fuggita dalla Stazione Alfa? Cosa è accaduta alla missione fallita di 30 anni prima? Nell’andare avanti con la narrazione nuovi misteri si affacciano e chiedono di essere spiegati.
Scientifico per ovvi motivi. La mia aspirazione è che il lettore alla fine di questa storia, oltre a essersi divertito, abbia anche imparato qualcosa su Marte, sulla sua possibile colonizzazione e su altri aspetti scientifici affrontati.
Emotivo, perché l’intera storia è raccontata dai personaggi, uomini e donne imperfetti, soggetti alla propria emotività. Accanto all’avventura, all’esplorazione, alla scienza, alla scoperta ci sono questi personaggi con i loro sentimenti, le loro meschinità, il loro egoismo, il loro meglio e soprattutto il loro peggio. Ci sono delle persone che si ritrovano a vivere in un pianeta deserto lontano da qualsiasi limite o convenzione morale imposta dalla Terra e che lentamente finiscono per creare nuove regole, superare certe convinzioni, amarsi e odiarsi, perdere il controllo, pensare le cose peggiori e talvolta metterle in atto, eliminare il confine oggettivo tra bene e male fino a pensare solo e unicamente al proprio bene e al proprio male."
 
Tu hai scelto di essere indipendente, di autopubblicarti e di autopromuoverti: puoi spiegarmi il perché di questa tua scelta? 

"Sono una persona dall’indole indipendente, non mi piace dover dipendere dagli altri nelle cose che faccio. Non a caso sono una lavoratrice autonoma (sono una traduttrice). Ho sempre amato scrivere, ma per lungo tempo non pensato seriamente di pubblicare, poiché non amavo l’idea di perdere il controllo su ciò che creavo. L’avvento del self-publishing digitale mi ha permesso di poter mantenere il massimo controllo e diventare editore di me stessa, gestendo tutte le fasi di creazione, diffusione e promozione dei miei libri, seguendo i miei gusti e le mie tempistiche, e soprattutto mantenendo i miei diritti d’autore. Ho potuto così arrivare direttamente a entrare in contatto con i miei lettori, senza intermediari.
Sono davvero soddisfatta di questa scelta. Il solo pensiero di avere questo controllo mi stimola a essere molto produttiva sia a livello creativo che a livello promozionale.
Un po’ come nel mio lavoro, i risultati sono diretta conseguenza del mio impegno, e questo mi gratifica più di qualunque altra cosa."

Hai altri progetti, oltre la conclusione di questo ciclo di romanzi?

"Ho scritto altri due romanzi.
Il primo, intitolato “L’isola di Gaia”, l’avevo scritto prima di iniziare “Deserto rosso”. Adesso mi sto occupando dell’editing. È ambientato nella stessa timeline (ma altri 50 anni più avanti) e rappresenta in un certo senso uno spin-off di “Deserto rosso”. In realtà, essendo stato scritto prima, è vero il contrario, ma non stiamo qui a sottilizzare :)
Per questo motivo, anche dopo la fine delle serie di “Deserto rosso”, la saga non sarà affatto finita. La serie, infatti, non fa altro che gettare le basi per una mia visione del futuro, in cui prevedo di scrivere anche altri romanzi.
Il secondo romanzo di quelli che ti dicevo l’ho scritto nell’ambito del NaNoWriMo 2012. Chiaramente si tratta solo di una prima stesura. S’intitola “Il mentore” ed è un crime thriller, quindi non ha apparentemente nulla a che vedere con gli altri. Invece non è proprio così. L’aspetto thriller è presente anche nei miei romanzi fantascientifici e ne “Il mentore” riappare la tematica del bene/male rivisitati dal punto di vista dei personaggi principali, come pure la tendenza a mostrare il peggio di personaggi sottoposti a situazioni fuori dal normale.
Oltre a questi due romanzi ho altre storie che attendono solo di essere scritte, sia nel campo della fantascienza che in altri campi :) "


Biografia:

Nata a Carbonia nel 1974, Rita Carla Francesca Monticelli vive a Cagliari dal 1993, dove lavora come scrittrice, traduttrice scientifica e web copywriter freelance. Laureata in Scienze Biologiche nel 1998, ha ricoperto da allora il ruolo di ricercatrice, tutor e assistente di ecologia presso il Dipartimento di Biologia Animale ed Ecologia dell’Università degli Studi di Cagliari fino al 2004, anno in cui ha fondato la sua ditta Anakina Web. Nell’ambito di questa azienda gestisce le sue attuali attività di scrittura creativa e traduzione, oltre a occuparsi di tanto in tanto di web design e management musicale.
Amante del cinema, ha mosso i primi passi nella scrittura cimentandosi nella realizzazione di soggetti cinematografici e sceneggiature originali, oltre che di fan-fiction.
È autrice di poesie in inglese, pubblicate negli Stati Uniti in antologie e audiolibri, e ha scritto vari testi di canzoni.
Dal 2009 si occupa di narrativa. Nel 2011 ha completato la scrittura del suo primo romanzo originale di fantascienza, attualmente in fase di editing, e nel marzo 2012 ha pubblicato “La morte è soltanto il principio”, romanzo fantasy di argomento egiziano, ispirato al film “La Mummia”.
Attualmente sta scrivendo il romanzo a puntate “Deserto rosso”. Il primo episodio "Punto di non ritorno" è stato pubblicato il 7 giugno 2012. Il secondo "Abitanti di Marte" è uscito il 27 novembre 2012.

Dall'ottobre 2012 ha una sua rubrica su FantaScientificast.
Appassionata di fantascienza e soprattutto dell’universo di Star Wars, è conosciuta nel web italiano con il suo nickname Anakina.




4 commenti:

  1. Diciamo che ormai un po' la conosco, anche se è poco che ci e-frequentiamo, e questa intervista non ha fatto altro che confermare l'idea che mi ero fatto di lei: una ragazza giovane e positiva che ha imparato la virtuosità, e ogni giorno scopre quante altre potenzialità possa liberare il suo impegno. Per me è un esempio. A dirla tutta, c'è anche un lato oscuro che essendo, appunto, oscuro, se ne sta lì da una parte in attesa di dire qualcos'altro anche lui. Qualche anticipazione ce l'ha data, per la verità, a cominciare dal nick, passando per un coltello piantato con soddisfazione... il resto non so ancora. Complimenti Rita, o Carla, o Rita Carla! ;)

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    1. ... Per me e` un esempio... inimitabile :) :)

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    2. Haha... d'altronde non ho mai fatto mistero di essere una Sith! ;)

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    3. Sith? Quindi ti identifichi con i cattivi?? :)

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