giovedì 16 gennaio 2014

Le parole confondono


Abbiamo conosciuto Giovanni Venturi l'anno scorso, quando è venuto a presentarci il suo primo ebook auto pubblicato. Si trattava della raccolta di racconti "Deve accadere", per chi se lo fosse perso, trovate il post QUI

Questa volta, parliamo invece del romanzo "Le parole confondono":



"È una mattina come tante a Milano, tranne che per Andrea, fermo sulle terrazze del Duomo, deciso a lanciarsi nel vuoto. La sua vita è arrivata a un punto di rottura.

Scavando nel suo passato, scopriamo la sua storia: quella da adolescente all’ultimo anno delle superiori, in una Napoli che gli si incolla addosso con un evento traumatico, e quella da venticinquenne, in una Milano nebbiosa e troppo affollata che lo costringe a prendere in mano le redini della sua esistenza e darsi da fare.

Se a Napoli viveva la sua dimensione di adolescente irrequieto, a Milano sarà l’amicizia con Francesco a consentirgli di orientarsi in una città a tratti ostile. Qui dovrà ripartire da se stesso, affrontando un segreto che credeva sepolto e dimenticato, ma sarà una scoperta sconvolgente sul suo migliore amico a spezzare quel precario equilibrio faticosamente raggiunto.
Può un’amicizia resistere a un terribile segreto?"


Bentornato su blog in tour! L'ultima volta ti avevo chiesto come mai la scelta di autopubblicarti dopo aver collaborato a lungo con un editore. Oggi ti chiedo: come ti sei trovato nel "magico mondo dei self"? :)

Grazie. Beh, mi sono trovato esattamente come pensavo, ovvero ho capito quanto è difficile riuscire a far sapere agli altri che hai scritto quattro ebook e che sono lì per essere letti. Non mi sono trovato benissimo e la cosa frena molto i miei prossimi progetti. E il mio non essermi trovato bene è dovuto anche al fatto che un selfpublisher ha il problema di doversi promuovere da solo e di non poter contare molto su altri mezzi, almeno non tantissimi e devi inventarti l'inventabile per dire "ehi, io ci sono, vuoi leggere un mio testo?". Sono sempre disposto a regalare i miei ebook in cambio di una recensione, anche piccola piccola. Uno dei 4 ebook in italiano è gratuito. Il quinto è in lingua inglese. Le recensioni sono quasi una brutta parola, ma ne capisco la difficoltà di valutare le impressioni che un testo di uno sconosciuto dà, anche se per me è diverso in quanto leggo molti libri e un'idea me la faccio sempre.

Stando a quanto dicevi l'ultima volta, l'idea di auto pubblicare un romanzo, ti preoccupava un po'... Come hai preso la decisione di pubblicare "Le parole confondono"?

In modo incosciente come accadde per "Deve accadere". In teoria l'uscita del romanzo doveva avvenire a settembre, poi mi sono anticipato di tre mesi, perché era tutto pronto. Avevo comprato la copertina, avevo pagato una valutazione e un servizio di editing professionale che mi hanno dato molto. Rileggendo il libro alla luce dell'editing dico che ha acquistato più forza. Senza l'editing non avrei mai messo in pasto quel romanzo a un pubblico. Però manca sempre il passaparola. I pochi che lo hanno letto ne sono stati entusisti, alcuni nemmeno li conosco. Posso ritermi soddisfatto, ma vorrei che almeno 50 persone lo leggessero. Anche perché Andrea, Francesco, Caterina, Giulia e Diego non concludono la loro storia con l'ultima pagina de "Le parole confondono" ;) .

A giudicare dalla sinossi, il tuo romanzo sembra molto introspettivo... Posso chiederti quanto c'è di te nel tuo protagonista?

Beh, adoro i romanzi introspettivi, quelli che ruotano attorno a una storia che ti pemette di conoscere un personaggio in tutto e per tutto. Cosa c'è di me in Andrea? Beh, l'insoddisfazione per una città che ti ruba i sogni e, a differenza mia, Andrea riesce ad andare via, anche se per motivi sconvolgenti e obbligati, come si leggerà quando si raggiungerà il massimo punto di impatto del romanzo. Andrea ci mette l'anima nelle cose che fa, anche quando esagera, non è cattivo, è un po' ingenuo e un po' sa rendersi antipatico, ma conoscendolo si ha un'ottima impressione di lui. Si resta legati alle 396 pagine senza smettere e, alla fine, (è la nota di un lettore) non riesci a staccarti dai personaggi.

Visto che mi sembra che tu ti stia cimentando in particolar modo nella narrativa "realistica", dove la protagonista assoluta sembra essere la vita vissuta, vorrei chiederti come mai hai scelto di portare avanti questo genere.

È un genere difficile. Non è semplice raccontare la vita reale, perché a differenza di thriller, noir, fantasy e fantascienza la vita reale è difficile che riesca ad attirare attenzione. Devi essere molto bravo, ma io riesco comunque a tirare fuori le difficoltà che si presentano sempre più incalzanti per i miei personaggi. E mi diverto poi a tirarli fuori, a dare loro un'umanità, delle debolezze che sono quelle di tutti noi. Mi piace, le idee non mi mancano. Ho scritto altre cose che sono chiuse già da un po' e dovrei trovare il coraggio di proporle.

E per concludere... Qual è il tuo genere preferito? In generale, cosa ti piace leggere?

Adoro leggere i bei libri. Il mio genere preferito è il libro di narrativa tradizionale, ma adoro Stephen King. È colpa sua se ho iniziato a scrivere. Stagioni Diverse è stato il primo testo di King che ho letto e l'ho trovato fantastico, così introspettivo e così coinvolgente. Nessun autore italiano ha la sua capacità narrativa. E ogni suo libro lo compro e lo giudico, alcuni non gli riescono tanto, ma quelli in cui dà il meglio di sé sono veramente da leggere e rileggere e, per fortuna, sono la maggior parte.

Ti ringrazio per l'intervista, spero di rivederti qui alla prossima pubblicazione :)

Grazie mille, speriamo :) .




...Vi lascio con la biografia dell'autore e qualche link utile:

Giovanni Venturi è un ingegnere informatico che usa/ama/odia Linux. Windows lo ha abbandonato 10 anni fa, una notte che era stanco di soffrire per vedere un banale DVD mentre il sistema si riavviava di continuo sempre nella stessa scena del film. Esprime emozioni viscerali, forti, molto emotive, cambia spesso idea, vorrebbe pubblicare per un grande editore, ma dati i fatti che si verificano quotidianamente crede che la miglior cosa sia scrivere per non pubblicare, come il pittore pazzo del film “Il mistero di Bellavista”, di Luciano De Crescenzo, l’arte non si vende, ma si distrugge. Dice continuamente di voler smettere di scrivere e di lasciarlo fare a chi lo sa fare meglio, ma poi si imbatte in pessime storie trovate in libreria e si redime, torna a scrivere e poi se ne pente di nuovo. In bilico tra amore e odio per la scrittura ha pubblicato otto racconti per un editore romano, senza pagare nulla, e un capitolo di un romanzo a più mani. Si occupa anche di e-book e, a luglio del 2012, pochi mesi prima della fine del mondo, il suo primo e-book indipendente. Seguito a Natale del 2012 con il racconto “Viaggio dentro una storia”.

Bloghttp://giovanniventuri.com/


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