martedì 1 ottobre 2013

L'enigma delle scarpe rosse




Sinossi


32 mini capitoli da leggere in fretta per un massimo di 3000 battute a capitolo. Un piccolo giallo d'atmosfera, un esperimento.
Una ragazza scompare, nella notte, lasciando sulla porta di casa un paio di scarpe rosse. Tutti credono che si tratti di un gioco tra ragazzi ma non il Signor Mocha. Guidato da un vago senso di inquietudine e aiutato dalla colorata chiromante Teodora segue gli indizi fino ad arrivare a mettere a rischio la sua stessa vita. Per tornare poi, come un eroe antico, alla propria consuetudine: “le donne, i cavallier, l'arme, gli amori, le cortesie, l'audaci imprese...”.

Come per Maigret la pipa ed il Pernod, per S. Holmes il violino, così la tazzina di caffè per Mocha è il momento della riflessione e del manifestarsi della creatività e del pensiero divergente. La vita del protagonista è permeata dell'aroma del caffè che, come una calda madeleine, genera ricordi ed emozioni che lo accompagnano nei labirinti della memoria.

Pubblicato per la prima volta nel giugno del 2011 sul giornale Libertà di Piacenza che, per un intero mese, aveva messo a disposizione un piccolo spazio da dedicare al racconto d'appendice. Il racconto “Scarpe rosse” rinnova così l'interesse per il romanzo d'appendice, genere letterario che ebbe il suo massimo successo a cavallo del XIX e XX secolo annoverando opere importanti di Victor Hugo con I miserabili, Eugene Sue con I misteri di Parigi, Dumas padre con I tre moschettieri. Da ricordare nel genere giallo-fantastico Il manoscritto trovato in una bottiglia di E.A.Poe.

"Mi piace definirlo un racconto lungo a capitoli brevi. L’enigma delle scarpe rosse” è un “quasi-giallo” nato per caso. Un piccolo libretto d'appendice germogliato all'interno di un piedino pubblicitario di un quotidiano di provincia. Le possibilità di intervento andavano dalle 1200 alle 3000 battute a capitoletto. E’ stato un esperimento, una sfida...ma l'idea di sviluppare un intreccio avendo così tanti vincoli (anche contenutistici) mi ha allettato…ed eccolo qua. La storia se pur classica trova la sua originalità, oltre che nella sintesi, anche nelle modalità con cui viene trattato il fatto delittuoso: nessuno è in allarme, non vi è traccia di polizia e non è possibile effettuare le indagini in modo canonico. Il protagonista, Jean-Luc Mocha è un uomo qualunque, un curioso in balia delle sue intuizioni e della sua inquietudine. Insegue una sensazione e sono le emozioni che creano la vicenda. Il caffè è un elemento ricorrente all'interno della trama, per il Signor Mocha rappresenta il momento della riflessione, del manifestarsi della creatività e del pensiero divergente. Altri personaggi dalle personalità marcate animano il racconto: una coloratissima chiromante, un avvocato stanco, un clochard folle, dei giovani appassionati e delle donne sole e solitarie. Il racconto seppur auto-conclusivo è da considerarsi un prologo ad una serie di altri libri più corposi e strutturati. (Mi sono fatta prendere!) Ritroveremo perciò gli stessi protagonisti all'interno di nuovi misteri. Il prossimo titolo sarà: L’enigma delle anime perdute."

Segui l'autrice su: http://fiumegiallo.blogspot.it/


La mia recensione:


Conoscevo già questa autrice, tramite il suo blog, ed ho iniziato questa lettura proprio perché apprezzo in modo particolare il suo stile.
Oltre a questo, sono rimasta piacevolmente impressionata dalla struttura insolita di questo "racconto lungo a capitoli brevi". Non appena ho iniziato "L'enigma delle scarpe rosse", ho capito che la cosa più saggia da fare, era quella di ritagliarmi un attimino di tempo per leggerlo tutto d'un fiato.
L'ho fatto, e mi sono ritrovata in un mondo fatto di personaggi che appaiono e scompaiono, così ben caratterizzati che sembra di conoscerli, per quanto venga detto molto poco su di loro: sono le azioni a dargli una connotazione, così la lettura scorre veloce, incuriosisce.
Mi è piaciuto anche il finale, sul quale, per ovvie ragioni, non dirò nulla.
Consiglio questa lettura, soprattutto se si ama ciò che esce un po' dagli schemi.
Leggerò presto anche il nuovo "Enigma"!


Recensione più quotata:



Di questo racconto lungo ho apprezzato l'originalità. L'idea dei mini capitoli se dal principio mi spiazzavano poi invece mi hanno catturato e sedotto (concordo con le recensioni precedenti che li paragonano a dei quadri). Lo trovo un esperimento inconsueto e ben riuscito. Soprattutto se proposto fuori dal circolo editoriale standard (a meno di non dire una stupidaggine non mi pare che ci siano ne editor ne case editrici sotto)
Nonostante la brevità (sulle 65 pag + o -) non lo definirei un racconto da spiaggia, l'autrice ha un linguaggio denso, riesce a condensare in poco spazio un universo di significati e a caratterizzare con fermezza e lucidità personaggi e ambiente...non ci si può distrarre! Anche l'indagine nel suo essere una "non indagine" (per come viene abitualmente intesa nei gialli) ha in se un fascino nuovo. Ultima cosa, poco importante per molti ma importante per me, ho apprezzato i nomi dati ai personaggi. Perciò senza aspettarsi un romanzo o un racconto per come li conosciamo (ne rimarreste delusi) posso certamente consigliare questa lettura.


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