Sinossi
Tonino era un soldato. Un soldato italiano. Ora è diventato un internato. Antonio è un IMI, un militare italiano internato. Nel campo di prigionia lotta per la sopravvivenza, pagando duramente il suo rifiuto a proseguire la guerra dall'altra parte.
Filomena è rimasta sola, con i suoi figli. È una donna molto bella. In paese gli sguardi di tutti non riescono a non fermarsi sulle sue sinuosità.
Filomena non sa dove sia Antonio. Lo immagina e lo aspetta. Custodisce i figli. I tre figli
Antonio vive lontano. Sogna la moglie e sogna i figli che ha lasciato. I due figli.
La mia recensione
Nero di memoria è un romanzo realistico e commovente.
Tratta il delicato argomento dei soldati divenuti all'improvviso degli "internati", dopo l'armistizio dell'8 settembre. Il punto di vista passa da Tonino, il soldato, a Filomena, la sua giovane moglie.
Quel che più mi ha colpito, è stato leggere la parti relative ai pensieri e alle tristi vicende di Tonino, perché sembra di leggere una testimonianza reale, narrata in prima persona.
Lettura consigliatissima.
Recensione più quotata
Purtroppo, leggendo alcuni commenti, volutamente e meschinamente malevoli, non posso che constatare con tristezza quanto poco si conosca di quel tragico periodo, da parte di persone che, con saccenza e sicumera, negano che l'autrice racconti una storia vera e simile a centinaia di altre di quel periodo. Ebbene, i miei anni sono tanti ma ho ancora buona memoria: nell'epoca in cui si sono verificate le vicende descritte nel libro, io c'ero, e la narrazione è perfettamente corrispondente a molte realtà, altre, simili, furono ancora più tragiche e dure, e la mia è tra queste. Malafede, invidia o ignoranza della commentatrice? Ogni commento o recensione dovrebbe essere fatto con competenza e cognizione di causa e non per fini puramente distruttivi.
Vi sono episodi della storia recente, in particolare quelli riguardanti la spaventosa seconda guerra mondiale, che sono stati quasi del tutto, e non involontariamente, trascurati e dimenticati. Dopo l’armistizio firmato dal maresciallo Badoglio con le forze degli alleati il 3 settembre 1943, e annunciato durante la sera del l’8 settembre, il re fuggì da Roma alla volta di Brindisi, insieme con il governo e con i vertici militari. Nessuna disposizione e nessuna informazione fu impartita ai nostri soldati che, a centinaia di migliaia, erano sparsi nei vari fronti di guerra in Italia e all’estero. In questo sfacelo generale le truppe tedesche occuparono agevolmente e violentemente il territorio italiano e tutti i territori esteri ove si trovavano ancora truppe italiane. Ai nostri soldati fu imposto il disarmo, chi si rifiutò o si oppose fu fucilato. Molti si diedero alla macchia, ingrossando le fila della resistenza, moltissimi altri, oltre seicentomila, rifiutarono di continuare la guerra nelle file tedesche.
Vi sono episodi della storia recente, in particolare quelli riguardanti la spaventosa seconda guerra mondiale, che sono stati quasi del tutto, e non involontariamente, trascurati e dimenticati. Dopo l’armistizio firmato dal maresciallo Badoglio con le forze degli alleati il 3 settembre 1943, e annunciato durante la sera del l’8 settembre, il re fuggì da Roma alla volta di Brindisi, insieme con il governo e con i vertici militari. Nessuna disposizione e nessuna informazione fu impartita ai nostri soldati che, a centinaia di migliaia, erano sparsi nei vari fronti di guerra in Italia e all’estero. In questo sfacelo generale le truppe tedesche occuparono agevolmente e violentemente il territorio italiano e tutti i territori esteri ove si trovavano ancora truppe italiane. Ai nostri soldati fu imposto il disarmo, chi si rifiutò o si oppose fu fucilato. Molti si diedero alla macchia, ingrossando le fila della resistenza, moltissimi altri, oltre seicentomila, rifiutarono di continuare la guerra nelle file tedesche.
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