mercoledì 29 gennaio 2014

Nero di Memoria



Sinossi

Tonino era un soldato. Un soldato italiano. Ora è diventato un internato.
Antonio è un IMI, un militare italiano internato. Nel campo di prigionia lotta per la sopravvivenza, pagando duramente il suo rifiuto a proseguire la guerra dall'altra parte.
Filomena è rimasta sola, con i suoi figli. È una donna molto bella. In paese gli sguardi di tutti non riescono a non fermarsi sulle sue sinuosità.
Filomena non sa dove sia Antonio. Lo immagina e lo aspetta. Custodisce i figli. I tre figli
Antonio vive lontano. Sogna la moglie e sogna i figli che ha lasciato. I due figli.

La mia recensione

Nero di memoria è un romanzo realistico e commovente.
Tratta il delicato argomento dei soldati divenuti all'improvviso degli "internati", dopo l'armistizio dell'8 settembre. Il punto di vista passa da Tonino, il soldato, a Filomena, la sua giovane moglie.
Quel che più mi ha colpito, è stato leggere la parti relative ai pensieri e alle tristi vicende di Tonino, perché sembra di leggere una testimonianza reale, narrata in prima persona. 
Lettura consigliatissima.

Recensione più quotata

Purtroppo, leggendo alcuni commenti, volutamente e meschinamente malevoli, non posso che constatare con tristezza quanto poco si conosca di quel tragico periodo, da parte di persone che, con saccenza e sicumera, negano che l'autrice racconti una storia vera e simile a centinaia di altre di quel periodo. Ebbene, i miei anni sono tanti ma ho ancora buona memoria: nell'epoca in cui si sono verificate le vicende descritte nel libro, io c'ero, e la narrazione è perfettamente corrispondente a molte realtà, altre, simili, furono ancora più tragiche e dure, e la mia è tra queste. Malafede, invidia o ignoranza della commentatrice? Ogni commento o recensione dovrebbe essere fatto con competenza e cognizione di causa e non per fini puramente distruttivi.
Vi sono episodi della storia recente, in particolare quelli riguardanti la spaventosa seconda guerra mondiale, che sono stati quasi del tutto, e non involontariamente, trascurati e dimenticati. Dopo l’armistizio firmato dal maresciallo Badoglio con le forze degli alleati il 3 settembre 1943, e annunciato durante la sera del l’8 settembre, il re fuggì da Roma alla volta di Brindisi, insieme con il governo e con i vertici militari. Nessuna disposizione e nessuna informazione fu impartita ai nostri soldati che, a centinaia di migliaia, erano sparsi nei vari fronti di guerra in Italia e all’estero. In questo sfacelo generale le truppe tedesche occuparono agevolmente e violentemente il territorio italiano e tutti i territori esteri ove si trovavano ancora truppe italiane. Ai nostri soldati fu imposto il disarmo, chi si rifiutò o si oppose fu fucilato. Molti si diedero alla macchia, ingrossando le fila della resistenza, moltissimi altri, oltre seicentomila, rifiutarono di continuare la guerra nelle file tedesche.

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