Cosa ha visto il bambino della sarta nella cucina dell'impudica Solimana, che quando la trova scappa terrorizzato? Perché lei attira gli uomini del paese a casa sua e spaventa sua sorella ritardata con la madre morta?
Accidia, superbia, gola, invidia, lussuria… cinque dei sette peccati capitali.
Sei comandamenti infranti… troppo per un paese di otto isolati e 207 abitanti.
Già "Malamadre" mi aveva entusiasmata per l'idea che sta alla base e per le ambientazioni descritte in modo da poterle respirare, ma "Il cappotto della macellaia" mi è piaciuto ancora di più.
I personaggi sembrano veri, sembra di averli sempre davanti agli occhi. E sembra di poter vedere le case e le strade di Palo Santo.
Dall'inizio alla fine mi sono chiesta cosa mai spingesse Solimana a comportarsi in modo tanto spudorato, e a volte anche un pochino perverso, mi sono dipinta in mente ipotesi di ogni sorta, cercando di rispondere alla domanda che ci accompagna per tutto il libro: cosa ha visto il bambino della sarta?
Ci sono arrivata poco alla volta, e quando ho capito... ho dovuto darmi della stupida per tutte le soluzioni assurde che mi ero immaginata.
Questo libro alla fine tratta temi seri e delicati, per quanto li affronti con ironia e attraverso atmosfere a volte grottesche. Certi contrasti non sono facili da gestire, ma questa autrice ci riesce divinamente.
Davvero consigliato.
Formato: ebook
Pagine (previste): 117
Autrice: Lilia Carlota Lorenzo
Prezzo: 0,99
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