Sinossi:
E’ una raccolta di sette racconti, il cui flebile filo conduttore è la morte, non ci sono eroi in questi storie, ma uomini e donne che raccolgono la sfida di ogni giorno. Strane storie, dove fantasia e cruda realtà si mescolano in un miscela affascinante. Noire, thriller, fantastico, psicologico, epico c’è di tutto. Il tema comune della raccolta segue un itinerario volto all’analisi psicologica dei vari protagonisti delle storie che si trovano, in modi e tempi diversi, a dover rendere conto della propria vita. Poesia, crudeltà, amore, cinismo, fantasia, coraggio si intrecciano tra il caos e i rumori del mondo per determinare e disegnare in mille sfumature la vita e il destino dei protagonisti.
La mia recensione:
Bene, arrivata al terzo libro di questo autore indipendente, posso ufficialmente dirmi una sua fan. Prima di tutto, sono piacevolmente sorpresa dalla versatilita` dello stesso, nel passare dalle atmosfere quasi fiabesche de "il sacro fuoco della regina" e "il segreto di Ambrise" a quelle piu` attuali, realistiche e crude di "Sette strane storie". I racconti sono tutti molto interessanti, ben sviluppati, ho trovato gli ultimi due incredibilmente coinvolgenti per il genere ( normalmente prediligo i romanzi ai racconti, soprattutto se questi sono brevi, ma in questo caso mi sono proprio piaciuti).
Ultima recensione:
Le tonalità della notte
Sette racconti accomunati dal tema della morte. Una morte che è parte integrante e complementare della vita terrena nel ciclo dell’esistenza. Una morte che abbraccia la vita, così come la notte si fonde con la giornata per completare il cerchio del giorno. E, al pari della notte che avanza, la morte non appare esclusivamente nella sua nera veste, ma assume via via tonalità diverse: il rosso del tramonto che esplode in tutta la sua passione e profonda ribellione, sia contro le angherie della giornata sia contro il nulla del buio (“Giorni qualunque”, “Di tasse si muore”); il pallido rosa crepuscolare di una cultura in declino, sopraffatta dalla violenza della nuova civiltà dominante (“Hoka-hey”); il grigio plumbeo di un cielo senza stelle, ove la morte si rivela uno spontaneo proseguimento di un tedioso percorso (“Rosabella”); la luce psichedelica di certi incubi e di certe situazioni kafkiane (“Oltre il buio”, “Di tasse si muore”); il profondo blu spirituale di talune atmosfere oniriche (“La leggenda del ragazzo che voleva volare”) – chi di noi non ha mai sperimentato le magiche sensazioni di Paolino in volo? In queste sette storie interessanti e originali, attraverso una narrazione abile e una buona introspezione dei personaggi, Ercole De Angelis sa intimamente analizzare e rappresentare con efficacia le diverse tonalità della morte, notte dell’esistenza.
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